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SIBARI, COLONIA DELLA MAGNA GRECIA

Nell’VIII sec a.C. i primi coloni greci approdarono alle coste ioniche di Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia formando delle città, sul modello greco della città-stato. Le città magnogreche erano come piccoli stati indipendenti, intrattenevano ampi rapporti commerciali tra loro e con le popolazioni autoctone, si distinsero per le scuole di pensiero e di arte, per la finezza dei costumi, per il valore degli atleti nelle mitiche olimpiadi greche. Seppur indipendenti erano però molto legate tra loro e la storia di una richiama quella dell’altra: la storia di Sibari, Crotone, Locri, Reggio e delle altre città era la storia della Magna Grecia. L’egemonia delle rotte commerciali fu motivo dei rapporti conflittuali e dei frequenti scontri. Sybaris fu fondata da coloni achei ca. nel 720 a.C. nei pressi dell’omonimo fiume. Gelose della loro indipendenza, le colonie non accettarono la sottomissione a Roma e si allearono con Annibale.
Ma la grande antagonista di Sibari era Crotone. Dopo il primo periodo della colonizzazione greca, in cui Sibari aveva l’indiscussa egemonia e diventava sempre più ricca, seguì un periodo di decadenza soprattutto morale mentre Crotone, andava crescendo in quegli anni col rigore della scuola di Pitagora e con la guida del mitico atleta Milone. Nel 510 a.C., su consiglio di Pitagora, l’esercito guidato da Milone fece allagare la città deviando il corso dei fiumi e distruggendo definitivamente Sibari. La posizione di Sybaris è stata a lungo ricercata dagli archeologi e solo di recente individuata con certezza. Gli scavi in località Parco del Cavallo hanno riportato alla luce resti di costruzioni domestiche, di un tempio del VI secolo, ceramiche e monili, insieme ai resti della città di Turi la cui costruzione, negli anni 444-443 a.C., si sovrappose ai resti dell’antica Sybaris e nel 194 divenne la colonia romana di Copia. Il tessuto urbano dell’antica città è stato attribuito all’architetto Ippodamo da Mileto, con un teatro ed un’ampia area adibita a porto e probabilmente anche a cantiere navale. Ma finora la parte emersa è solo una minima parte di quanto ancora resta da scoprire! I reperti si trovano nel Museo della Sibaritide.